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Dopo oltre un decennio di forte crescita, il mercato immobiliare europeo è entrato negli ultimi anni in una fase di correzione. Il calo dei prezzi non è uniforme ovunque, ma in alcune città è diventato chiaramente visibile, confermato da statistiche ufficiali e analisi di istituzioni finanziarie.
Secondo i dati di Eurostat, gli indici dei prezzi delle abitazioni in alcune parti dell’Unione Europea mostrano stagnazione o diminuzione, in particolare nei Paesi più esposti all’aumento dei tassi di interesse e alla domanda di tipo speculativo.
Per anni Berlino è stata uno dei mercati immobiliari più attraenti d’Europa. Tuttavia, la combinazione di regolamentazioni più rigide sugli affitti, l’aumento dei tassi di interesse e l’indebolimento della domanda ha portato a una correzione dei prezzi, soprattutto per gli appartamenti più datati.
Secondo l’ UBS Global Real Estate Bubble Index, Berlino è stata negli ultimi anni tra le città con un rischio elevato di sopravvalutazione, seguito da una fase di riequilibrio del mercato.

Il mercato immobiliare svedese ha reagito in modo particolarmente marcato all’aumento dei tassi di interesse. A Stoccolma, i prezzi degli appartamenti sono diminuiti dopo un periodo di crescita molto rapida, poiché le famiglie sono diventate più prudenti e le banche hanno inasprito le condizioni di credito.
I dati di Statistics Sweden (SCB) mostrano che il calo della domanda è direttamente collegato all’aumento dei costi di finanziamento, e non a un improvviso incremento dell’offerta abitativa.
Milano dimostra come le correzioni dei prezzi non siano omogenee. Mentre le zone centrali e più richieste restano relativamente stabili, le aree periferiche registrano tempi di vendita più lunghi e un calo dell’interesse da parte degli acquirenti.
Le analisi del Financial Times evidenziano come gli acquirenti diano sempre più importanza alla qualità della vita, all’accessibilità e all’efficienza energetica, piuttosto che al solo prestigio dell’indirizzo.
I cali di prezzo più significativi si registrano nelle città più piccole colpite da un declino demografico di lungo periodo. L’emigrazione dei giovani, prospettive economiche più deboli e un eccesso di offerta abitativa creano una pressione duratura sui valori immobiliari.
Secondo le analisi del Global Property Guide, questi mercati sono spesso i primi in cui le correzioni diventano strutturali e non solo temporanee.
Il calo dei prezzi non è necessariamente un segnale negativo. Per chi acquista con una prospettiva di lungo periodo, le correzioni possono rappresentare un’opportunità per entrare nel mercato a valori più realistici. Per gli investitori, invece, il mercato è diventato più selettivo e richiede un’attenta analisi della localizzazione.
Il mercato immobiliare non è più uniforme. Mentre alcune città attraversano fasi di correzione, altre rimangono stabili o continuano a crescere. Oggi le differenze chiave dipendono sempre più dalla demografia, dalla sostenibilità economica e dalla qualità della vita urbana, e sempre meno da una semplice tendenza generale al rialzo dei prezzi.