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Pazin-Pisino

Le tracce di vita sopra il baratro della Pazinčica risalgono a circa il 1500 a.C. Durante l'età del bronzo, le persone abitavano le falesie sopra la Grotta di Pazin, lasciando dietro di sé solo frammenti di ceramica. Pazin fu menzionata per la prima volta ufficialmente nel 983 d.C. come la cosiddetta Fortezza di Pazin (Castrum Pisinum).

Nell'area di Pazin ci sono quattro beni culturali protetti, tra cui gli insediamenti culturale-storici di Beram, Lindar, Trviž e Pazin. Beram, situato su una collina vicino alla Grotta di Pazin, conserva il monumento della Chiesa di Santa Maria su Škriljine con affreschi del Maestro Vincent da Kastav. Lindar, anch'esso situato su una collina, ha la Chiesa di San Sebastiano e Fabiano e la Cappella di Santa Caterina con una rappresentazione della "Croce Vivente". Trviž, a diversi chilometri da Pazin, include i resti di un tabernacolo dipinto in legno della Chiesa di San Pietro e Paolo.

La traccia più antica del Castello di Pazin risale al 983 d.C. ed è considerata uno dei più preziosi esempi di patrimonio fortificato croato. Oggi, all'interno del castello operano il Museo Etnografico dell'Istria, il Museo della Città di Pazin e gli Archivi di Stato. Pazin comprende anche due beni naturali protetti: la Grotta di Pazin e l'albero di cipresso a Kašćerga. La Grotta di Pazin, il più grande abisso carsico dell'Istria, drena il fiume Pazinčica sotterraneamente fino alla valle del fiume Raša. La leggenda della Grotta di Pazin racconta del gigante Ban Dragonja, che ha creato i fiumi Dragonja, Mirna e Pazinčica. Questo straordinario fenomeno naturale ha ispirato molti scrittori, tra cui Nazor, Yriartea, probabilmente Dante e Jules Verne nel romanzo "Matias Sandorf". L'albero di cipresso a Kašćerga è stato dichiarato monumento botanico nel 1972 a causa della sua forma specifica causata da un fulmine.

Pazin, considerata il cuore dell'Istria, non solo rivela la ricchezza della sua storia ma anche il suo splendido patrimonio culturale e la natura incontaminata che la circonda.